Geremia capitolo 3

C’è un detto: “Se un uomo mandasse via sua moglie ed essa realmente se ne andasse via da lui e divenisse di un altro uomo, dovrebbe egli tornare più da lei?”
Non si è quel paese positivamente contaminato?
E tu stessa hai commesso prostituzione con molti compagni; e ci dev’essere un ritorno a me?” è l’espressione di Geova – Geremia 3:1

Sullo stesso tono del capitolo precedente, l'Iddio Onnipotente paragona il Suo popolo ad una donna che è diventata non semplicemente "infedele" ma addirittura prostituta.
Ella ha commesso prostituzione con "molti compagni": è una donna davvero immorale!
Quanti mariti tornerebbero verso una moglie del genere?
Sarebbe sufficiente per quella donna dire "Non mi sono contaminata" per essere perdonata da suo marito?


Alza i tuoi occhi ai sentieri battuti e vedi. Dov’è che non sei stata violata? Lungo le vie ti sei seduta per loro, come l’arabo nel deserto; e continui a contaminare il paese con i tuoi atti di prostituzione e con la tua malizia. I copiosi acquazzoni sono dunque trattenuti, e non è caduta nemmeno una pioggia primaverile. E la tua fronte è divenuta come quella di una moglie che commette prostituzione. Hai rifiutato di sentirti umiliata. Hai tu da ora in poi gridato a me: ‘Padre mio, tu sei l’amico intimo della mia giovinezza! Deve uno serbare risentimento a tempo indefinito, o continuare a guardare [qualcosa] per sempre?’ Ecco, hai parlato, e hai continuato a fare cose cattive e a prevalere” - Geremia 3:2-5

A motivo della sua sfacciata e continua prostituzione, Geova ha trattenuto la pioggia primaverile e le benedizioni di un tempo.
Lo scopo di tutto ciò è indurla a riflettere sulle sue azioni.
Ma ella non ha provato vergogna neppure per un istante; ha "rifiutato di sentirsi umiliata".
Opportunisticamente, adesso che le benedizioni di un tempo cominciano a mancarle e adesso che è arrivata la sofferenza dice "Mi odierai per sempre? Non mi ami più?"
Di nuovo, come abbiamo visto nel capitolo precedente, questa immorale e presuntuosa donna non cerca minimamente il perdono di Geova.
Non lo chiede ma, anzi, cerca di far leva su un presunto "ascendente" esattamente come credette di poter fare la regina Vasti al tempo di Mardocheo – confronta Ester 1:9-12
Anche un semplice uomo sarebbe in grado di indignarsi per un tale comportamento e l'Iddio Onnipotente non è un semplice uomo.
Il popolo gravemente apostata sembra proprio non voler scendere dal suo piedistallo e continua a "far cose cattive".



E Geova mi diceva ai giorni di Giosia il re: “‘Hai visto ciò che ha fatto l’infedele Israele? Essa va su ogni alto monte e sotto ogni albero lussureggiante, per commettervi prostituzione. E dopo che essa aveva fatto tutte queste cose io continuai a dire che tornasse pure a me, ma non tornò; e Giuda continuò a guardare la sua propria perfida sorella. Quando ebbi visto ciò, per la medesima ragione che l’infedele Israele aveva commesso adulterio, la mandai via e le davo il certificato del suo completo divorzio, tuttavia la sua sleale sorella Giuda non ebbe timore, ma anche lei stessa andava a commettere prostituzione. E la sua prostituzione ebbe luogo a causa della [sua] veduta frivola, e continuava a contaminare il paese e a commettere adulterio con le pietre e con gli alberi; e nemmeno per tutto questo la sua perfida sorella Giuda tornò a me con tutto il cuore, [ma] solo falsamente’, è l’espressione di Geova” - Geremia 3:6-10

Giuda conosceva bene la storia di sua "sorella", ovvero le dieci tribù di Israele.
Aveva visto ciò che era capitato a quelle tribù man mano che si distaccarono dalla pura adorazione.
Anche loro erano "il popolo di Dio", almeno fino a quando non si divisero dal regno originale.
Anche loro ebbero profeti di Geova e furono avvertiti delle conseguenze delle loro cattive azioni.
Gli abitanti di Giuda avevano dunque un precedente su cui riflettere.
Far parte del popolo di Dio per "nascita", di per sè, non è una garanzia.
Dieci tribù su dodici erano già state rigettate e la punizione di Israele era avvenuta circa 140 anni prima.
Questo, gli abitanti di Giuda, lo sapevano bene perché avevano assistito alla sua distruzione.
Geova le diede il "certificato di completo divorzio".
Davvero Giuda non si rende conto che capiterà la stessa cosa a loro se persistono nelle loro azioni?
Come una donna piena di sè e sicura della propria bellezza, Giuda non riesce proprio a riflettere su queste cose.
"Giuda non ebbe timore, ma anche lei stessa andava a commettere prostituzione".
Ella aggrava ulteriormente la sua situazione tornando a Geova "falsamente".


E Geova proseguì, dicendomi: “L’infedele Israele ha mostrato che la sua propria anima è più giusta della sleale Giuda. Va, e devi proclamare queste parole al nord e dire:
“‘“Torna, o rinnegata Israele”, è l’espressione di Geova’. ‘“Non farò cadere la mia faccia [con ira] su di voi, poiché sono leale”, è l’espressione di Geova’. ‘“Non resterò risentito a tempo indefinito. Solo riconosci il tuo errore, poiché hai trasgredito contro Geova tuo Dio. E hai continuato a profondere le tue vie agli estranei sotto ogni albero lussureggiante, ma non avete ascoltato la mia voce”, è l’espressione di Geova’”.
Tornate, o figli rinnegati”, è l’espressione di Geova. “Poiché io stesso son divenuto il vostro proprietario maritale; e certamente vi prenderò, uno da una città e due da una famiglia, e vi condurrò a Sion. E di sicuro vi darò pastori secondo il mio cuore, e certamente vi pasceranno con conoscenza e perspicacia. E deve avvenire che vi moltiplicherete e certamente porterete frutto nel paese in quei giorni”, è l’espressione di Geova. “Non diranno più: ‘L’arca del patto di Geova!’ né essa salirà in cuore, né se ne ricorderanno o mancherà loro, e non la si farà più. In quel tempo chiameranno Gerusalemme il trono di Geova; e a lei si dovranno raccogliere tutte le nazioni, al nome di Geova in Gerusalemme, e non cammineranno più dietro alla caparbietà del loro cattivo cuore” - Geremia 3:11-17


Questi versetti sono molto interessanti anche per quanto riguarda il nostro attuale intendimento.
Vedendo come Giuda è stata peggiore di Israele, Geova richiama colei a cui aveva dato il certificato di divorzio.
Per quanto Israele fosse stata infedele... ella non arrivò a commettere le stesse cose di sua sorella.
Quindi Geova è come se dicesse "Piuttosto che riprendere voi, che continuate a camminare nella vostra presunzione e malvagità, riprendo colei da cui avevo divorziato".
Queste parole dovrebbero bruciare moltissimo agli orecchi degli ascoltatori!
Comunque Geova non abbassa le Sue giuste norme a motivo della malvagità dell'uomo come farebbe un qualsiasi uomo non trovando "niente di meglio".
Riprenderà Israele a patto che essa riconosca apertamente il suo errore.
"Tornate o figli rinnegati" Egli dice ancora e dicendo che avrebbe preso "uno da una città e due da una famiglia" fa comprendere vche da quel momento in poi avrebbe selezionato personalmente ogni singolo.
Nessuno sarebbe più stato "il popolo di Dio" per diritto di nascita, ma sarebbe stato selezionato in base alla propria condizione di cuore – confronta Geremia 24:7 ed Ezechiele 18:31
In queste poche righe è racchiusa una profezia futura in merito al popolo di Dio.
Le ultime righe dicono esplicitamente che "In quel tempo chiameranno Gerusalemme il trono di Geova; e a lei si dovranno raccogliere tutte le nazioni, al nome di Geova in Gerusalemme, e non cammineranno più dietro alla caparbietà del loro cattivo cuore”.
È forse già successo in passato che "tutte le nazioni" si sono raccolte nel nome di Geova in Gerusalemme?
Ed è forse successo in passato che nessuno camminò più nella caparbietà del proprio cuore?
Assolutamente no.
Inoltre anche in queste parole viene rimarcata, indirettamente, l'importanza indelebile ed eterna di Gerusalemme.
Proviamo a riflettere.
Geova ha appena detto che avrebbe rigettato le tribù di Giuda e si sarebbe ripreso le tribù di Israele da cui aveva precedentemente divorziato.
Tuttavia si torna a parlare di Sion e di Gerusalemme e questo sembrerebbe un controsenso.
Gerusalemme era il centro dell'adorazione di Giuda, non di Israele che, al contrario, aveva Samaria.
Questa sarebbe l'occasione adatta per dimostrare che, in futuro, Gerusalemme non avrebbe avuto più importanza.
Scegliendo gli abitanti di Israele, anziché quelli di Giuda, l'Iddio Onnipotente avrebbe potuto menzionare Samaria oppure, a motivo della falsa adorazione che vi era risieduta, avrebbe potuto non menzionare più alcun luogo.
Giacché gli adoratori sarebbero stati presi da tutto il mondo, questa sarebbe stata l'occasione adatta per dire che non ci sarebbe più stato un centro della vera adorazione o che, al limite, esso sarebbe stato sparso ovunque.
Invece l'Iddio Onnipotente, dopo essersi rivolto specificamente alle dieci tribù d'Israele dice "Vi condurrò a Sion".
Notare quante volte questo viene specificato: "In quel tempo chiameranno Gerusalemme il trono di Geova; e a lei si dovranno raccogliere tutte le nazioni, al nome di Geova in Gerusalemme".
Nella parte finale dei giorni Geova avrebbe preso "pastori secondo il suo cuore" che li avrebbero condotti con conoscenza e perspicacia – confronta Romani 9:6
Questi versetti dovrebbero far riflettere anche il moderno popolo di Dio.
Il re del nord metterà a dura prova il sedicente popolo di Geova e questo servirà di purificazione fino alla grande tribolazione – confronta Daniele 11:33-35
Non sarà il semplice "far parte" del popolo di Dio a garantire la salvezza ed inoltre sappiamo, secondo l'intendimento attuale, che dopo la morte dei due testimoni vestiti di sacco il popolo di Dio potrebbe subire un rimpasto notevole.
Per allora molti di noi potrebbero non esserci più mentre molte persone "del mondo" o addirittura ex fratelli potrebbero unirsi al popolo di Dio sopravvissuto (che sarà il popolo di Dio a conti fatti e non per diritto di "nascita").
A questo riguardo si cerchi l'articolo intitolato "Ci saremo per accogliere i nostri nuovi fratelli?".
Quello sarà il momento in cui "i figli rinnegati", cioé coloro che non adoravano Geova in Verità e non lo conoscevano, potrebbero unirsi in gran numero al popolo di Dio.
Anche tra questi potrebbero essere scelti dei pastori.
Questa distinzione non riguarda gli "unti" e i "non unti" ma coloro che erano il popolo di Dio dall'inizio e coloro che lo diventeranno in seguito.
Saranno persone che amarenno Dio con tutto il loro cuore e questo aspetto lo vedremo meglio in un capitolo futuro di Geremia.
Il popolo che verrà radunato da ogni nazione e che raggiungerà la Terra Promessa sarà una vera "compagnia mista" – confronta Esodo 12:37, 38


In quei giorni cammineranno, la casa di Giuda accanto alla casa d’Israele, e insieme verranno dal paese del nord nel paese che diedi come possedimento ereditario ai vostri antenati. E io stesso ho detto: ‘Oh come ti ponevo tra i figli e ti davo il paese desiderabile, il possedimento ereditario dell’adornamento degli eserciti delle nazioni!’ E ancora dissi: ‘“Padre mio!” mi chiamerete, e dal seguirmi non vi volgerete indietro’ - Geremia 3:18, 19

Più avanti vedremo che significato dare a questi versetti..
Il popolo di Dio, dapprima disperso nel "paese del nord", sarà ricondotto verso "il paese desiderabile".
Dopo questa ferrea disciplina e questa oculata scelta tra tutte le nazioni, sicuramente questo popolo "non si volgerà più indietro".


‘Veramente [come] una moglie se n’è andata via con slealtà dal suo compagno, così voi, o casa d’Israele, avete agito slealmente verso di me’, è l’espressione di Geova”.
Sui sentieri battuti si è udito un suono, il pianto, le suppliche dei figli d’Israele. Poiché hanno torto la loro via; hanno dimenticato Geova loro Dio.
“Tornate, figli rinnegati. Io sanerò la vostra condizione di rinnegati”.
Eccoci! Siamo venuti a te, poiché tu, o Geova, sei il nostro Dio. Veramente sia i colli che il trambusto sui monti appartengono alla falsità. Veramente in Geova nostro Dio è la salvezza d’Israele - Geremia 3:20-23

Geova Dio fa notare quant'è grave il peccato di Israele ma essi, a differenza di Giuda, non cercano di nascondere il loro errore.
Non dicono "Non ho peccato".
Essi hanno supplicato Geova per molto tempo e hanno riconosciuto il loro errore.
Riconoscono che "il trambusto sui monti appartengono alla falsità" in quanto hanno imparato a non confidare più nelle istituzioni umane o in altri dèi; con i fatti dimostrano veramente di credere che "Geova Dio è la salvezza di Israele".
Proviamo a riflettere anche su queste parole alla luce dell'intendimento ufficiale.
Secondo quanto ci è stato detto, quando nella Bibbia si parla di Israele infedele (intendendo tutte le dodici tribù), essa rappresenta la cristianità.
Qui, comunque, c'è una distinzione tra regno settentrionale e regno meridionale e anche la loro sorte è molto diversa l'una dall'altra.
Se Giuda raffigura la cristianità apostata, chi raffigura Israele?
Viceversa, se è Israele a raffigurare la cristianità (che stranamente viene ricondotta a Geova), chi raffigura Giuda?
Se volessimo rimanere nel "recinto" dei nostri intendimenti attuali, dovremmo dividere la cristianità in due gruppi.
Geova sta forse parlando di cattolici e protestanti?
Se così fosse, questo significherebbe che i testimoni di Geova verrebbero fuori soltando da uno dei due gruppi ma questo è ridicolo anche solo pensarlo (oltre al fatto che Geova sarebbe davvero parziale).
Possiamo dire che uno dei due gruppi raffigura gli unti e l'altro la grande folla (cambiando completamente il nostro intendimento sull'apostata Israele)?
In questo caso i problemi diventano ancora più grandi perché uno dei due gruppi, come popolo, viene rigettato.
Potremmo azzardare un'interpretazione dicendo che Giuda (che viene rigettata) raffigura la cristianità mentre Israele (che viene ricondotta) rappresenta il popolo di Dio (intendendo i testimoni di Geova) ma anche in questo caso ci troviamo davanti ad una serie di ostacoli.
Intanto anche questo costituirebbe una marcia indietro rispetto a quello che abbiamo sempre detto su Gerusalemme ma dovremmo anche supporre che "noi" siamo stati rigettati prima dell'apostata cristianità (quando sarebbe successo e per quale motivo, se anche fosse?).
E infine rimarrebbe il problema del radunamento verso Gerusalemme (che non sarebbe letterale ma raffigurerebbe, appunto, la vera adorazione) perché questi sono scelti da Geova per ripopolare Gerusalemme e quindi sono già il Suo popolo, cioé prima di raggiumgere Gerusalemme.
L'unico modo per non trovarci contro un muro è saltare a pié pari qualsiasi ipotesi di applicazione.
Certo è decisamente più facile dire "Non dobbiamo per forza trovare delle applicazioni" che farle e poi trovare delle incongruenze insormontabili.
Eppure se questi versetti si applicano al periodo in cui il popolo di Dio sarebbe stato ricondotto da tutte le nazioni e avrebbe adorato solo Geova a tempo indefinito... qualche applicazione, senza forzare le scritture, dovremmo pur trovarla.
Il messaggio è, in realtà, più semplice di quello che potremmo pensare.
In Giuda c'era il centro della vera adorazione, ovvero Gerusalemme e il Tempio, quindi raffigura il popolo scelto da Dio per diventare una nazione di sacerdoti – confronta Esodo 19:6
E' vero che anche le dieci tribù di Israele, prima della scissione, facevano parte dello stesso popolo ma Geova divorziò da esso a motivo della sua infedeltà e quindi non possiamo applicare, in questo contesto, le dieci tribù di Israele come "popolo di Dio".
In questo contesto solo Giuda è il popolo di Dio.
Comunque Giuda rovinò la sua via prostituendosi e peccando in misura molto maggiore di sua sorella; per questo motivo, benché il centro della vera adorazione sarebbe rimasto Gerusalemme, il popolo che lo occupava non sarebbe più stato il popolo di Dio. Esso rappresenta quindi coloro che erano il popolo di Dio ma che col tempo sono stati rigettati completamente .
Benché tutt'oggi questo popolo continui a credere d'essere la speciale proprietà di Geova, nonostante i suoi evidenti e sfacciati atti di prostituzione, questa è soltanto un'illusione.
Geova avrebbe selezionato il Suo Popolo e ciò cominciò ad avvenire nel primo secolo.
Dopo aver scelto i meritevoli di Giuda, l'opera di predicazione si allargò raggiungendo i samaritani prima (confronta Giovanni 4:7-9) e poi le persone delle nazioni – confronta Atti 10:1-4
Per queste persone, che prima non conoscevano Dio e non Lo adoravano, sarebbe arrivato il tempo di essere radunate "in Sion".
Questa sarà una grande e spiacevole sorpresa per gli abusivi abitanti della Terra Promessa.
Ovviamente anche su quelli scelti da tutto il mondo ci sarà una selezione infatti la scrittura dice che Geova prenderà "uno da una città e due da una famiglia" e i motivi della selezione saranno sempre gli stessi: il genuino amore per Geova.
Nei nostri giorni, tra quelli scelti da tutte le nazioni ci saranno quelli che già adoravano Geova ma che hanno avuto bisogno di una purificazione (i testimoni di Geova qui rappresentati dalle dieci tribù di Israele, popolo le cui origini risalgono appunto al primo secolo) e quelli che adoreranno Geova in seguito (qui raffigurato da coloro che durante gli ultimi anni del sistema di cose "si dovranno raccogliere tutte le nazioni" formando questo gruppo misto).
Anche questo ci dovrebbe convincere che un ulteriore, ultimo raduno, ci sarà all'approssimarsi della grande tribolazione – confronta Rivelazione 14:6, 7
Non c'è dunque alcun riferimento alla cristianità, né agli unti semmai a Babilonia la Grande (ovvero l'apostata Israele) e il purificato popolo di Dio composto da "vecchi" e "nuovi".

Il popolo di Dio sarà composto da "vecchi" e "nuovi"

Ma la stessa cosa vergognosa ha divorato la fatica dei nostri antenati fin dalla nostra giovinezza, i loro greggi e le loro mandrie, i loro figli e le loro figlie. Noi giacciamo nella nostra vergogna, e la nostra umiliazione continua a coprirci; poiché verso Geova nostro Dio abbiamo peccato, noi e i nostri padri dalla nostra giovinezza e fino a questo giorno, e non abbiamo ubbidito alla voce di Geova nostro Dio” - Geremia 3:24, 25

Questo gruppo mostra d'essere molto diverso da quello precedente.
Ammette la propria colpa e si vergogna.
Geova comunque rassicurerà, nei versetti successivi, che essi possono tornare a Lui.
L'invito è ovviamente rivolto ad entrambi i gruppi perché, come abbiamo visto, singolarmente chiunque può essere ancora scelto da Geova per far parte del Suo Popolo.
Questo lo vedremo meglio nel prossimo capitolo.
Nel frattempo ognuno di noi può chiedersi cosa possiamo imparare in merito alla personalità di Geova e dal fatto che anche tra noi, a prescindere dal fatto che "siamo il popolo di Dio", potrà esserci una selezione.
Oltre al fatto, naturalmente, che il concetto di "rimpasto del popolo di Dio" dovrebbe aiutarci ad essere meno categorici nel servizio di campo, cioé a vedere le cose in maniera più umile, in una prospettiva più giusta – Ecclesiaste 7:8

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