Chi è la donna di Apocalisse capitolo 12?



La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo: “Va', e grida agli orecchi di Gerusalemme: 'Così dice l'Eterno: Io mi ricordo dell'affetto che avevi per me quando eri giovane, del tuo amore quando eri fidanzata, quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata. Israele era consacrato all'Eterno, le primizie della sua rendita; tutti quelli che lo divoravano si rendevano colpevoli, e la calamità piombava su di loro', dice l'Eterno” – Geremia 2:1-3

Per amore di Sion io non tacerò, per amore di Gerusalemme io non mi darò posa, finché la sua giustizia non sorga come l'aurora e la sua salvezza come una fiaccola ardente. Allora le nazioni vedranno la tua giustizia, e tutti i re, la tua gloria; e sarai chiamata con un nome nuovo, che la bocca dell'Eterno indicherà; sarai una splendida corona in mano all'Eterno, un diadema regale nel palmo del tuo Dio. Non sarai chiamata più “Abbandonata”, la tua terra non sarà più detta “Desolazione”, ma tu sarai chiamata “La mia delizia è in lei”, e la tua terra “Sposata”, poiché l'Eterno riporrà in te il suo diletto e la tua terra avrà uno sposo. Come un giovane sposa una vergine, così i tuoi figli sposeranno te; come la sposa è la gioia dello sposo, così tu sarai la gioia del tuo Dio – Isaia 62:-15


Chi è o cosa rappresenta la donna che si vede in Apocalisse capitolo 12?

Su questo soggetto è stato detto davvero di tutto.

Le religioni, come al solito, non hanno fatto altro che confondere e rendere incomprensibile un soggetto in realtà semplice il quale, tuttavia, avrebbe squalificato le loro pretese di autorità ed esistenza.

Il soggetto in realtà è semplice per chi si lascia guidare dalle Scritture e solo dalle Scritture ma diventa complicatissimo e contraddittorio per chi è condizionato dalla propria religione o cultura.

La comprensione di questo soggetto, però, non può essere slegato o indipendente da altri concetti fondamentali.

Tra questi fondamentali ci sono ovviamente il patto eterno che Dio fece con Abraamo e la sua discendenza, il ripristino della pura adorazione (e quindi l’illegalità delle attuali religioni), l’identità di Babilonia la Grande, l’ordine cronologico del libro di Apocalisse e altro ancora (i link si trovano alla fine dell’articolo) – Genesi 17:3-8; Malachia 4:5-6; Ezechiele 16:1-34

Ovviamente ognuno può dare l’interpretazione che vuole, come infatti avviene, ma solo la Bibbia può darci indizi e riferimenti per comprendere correttamente il soggetto.

Questo soggetto potrà infastidire molti, com’è logico che sia, soprattutto perché risulterà essere una pietra tombale per tutte queste religioni e le loro eventuali pretese.


Il popolo di Dio è paragonato ad una donna

Come riportano chiaramente le scritture guida di questo articolo, il popolo di Dio fu paragonato ad una fidanzata e quindi ad una moglie fin da quando esso, nel suo insieme, fece il patto con Dio nel deserto – leggi Esodo 19:3-9

Per popolo di Dio, ovviamente, nella Bibbia si intende la progenie di Israele: nulla di astratto o simbolico.

La forma di adorazione corretta era solo una conseguenza d’essere il popolo di Dio, scelto da Lui stesso… essi avrebbero dovuto attenersi alla norma perfetta della Legge, separati dagli altri popoli, proprio perché essi erano il Suo popolo.

Quando essi deviarono dalla Legge e si mostrarono disubbidienti, divennero dei figli traviati, disubbidienti… ma sempre Suoi figli rimasero – Gioele 2:12-14; Zaccaria 1:3, 4

Il patto che Dio fece con Abraamo, il quale fu ribadito a Mosè, infatti, non prevedeva affatto l’abbandono, come insegna qualcuno, ma solo la ferrea disciplina – Deuteronomio 30

Se essi si fossero mostrati disubbidienti e impenitenti, Dio li avrebbe fatti deportare anche per lunghi periodi e fino alla più distante parte della terra ma non ci fu mai alcun accenno all’abbandono. 

Mai.

Non era possibile perché ciò avrebbe contraddetto e infranto i termini del patto e questo gli ebrei lo sapevano benissimo.

Qualunque cosa essi avessero fatto, e a prescindere dal destino dei singoli, Dio avrebbe ovviamente punito quei singoli ma non avrebbe mai potuto infrangere il Suo stesso patto – confronta Geremia 31:35-37; Romani 11:27-29

Inoltre infrangere il Suo stesso patto non solo avrebbe mostrato un dio volubile, che prima fa un patto e poi si stufa, ma anche un dio assolutamente non in grado di prevedere il futuro – confronta Isaia 46:8-11

Se Dio è Onnipotente ed Onnisapiente… Egli avrà senz’altro saputo in anticipo cosa questo popolo avrebbe fatto, giusto?

Come minimo, avrebbe visto cosa avrebbe potuto fare.

È ragionevole pensare che Dio, Onnipotente, sia stato colto di sorpresa al punto dal vedersi costretto a stracciare il Suo stesso patto?

Ovviamente l’interpretazione che dice che Israele è stato abbandonato è funzionale alle tante religioni “cristiane” oggi esistenti.

Serve per dare a loro stesse una certa autorità… che però nessuno gli ha dato.

Quindi per iniziare a comprendere l’identità della donna descritta in Apocalisse capitolo 12, è scontato che dobbiamo tenere bene in mente almeno due verità scritturali: il popolo di Dio è paragonato ad una donna, il popolo di Dio è Israele.

Diverse scritture, tuttavia, menzionano questa donna con figli, anche numerosi – Isaia 49:17-21; 60:4-9

Quindi teniamo anche a mente che se questa donna partorisce dei figli, essa deve raffigurare la parte principale di quel popolo, i maestosi, la parte dirigenziale.

La donna, dunque, è Israele.

 

Non è “la madonna”

È assolutamente superfluo scriverlo… ma ovviamente la donna di Apocalisse capitolo 12 non è la madonna, come credono alcuni ferventi cattolici.

È evidente che se prendiamo una singola Scrittura e la decontestualizziamo, ovvero la trattiamo come “saltata fuori dal nulla”, possiamo dire che questa donna è la madonna come Astarte come un’astronave o un triciclo o qualsiasi altra cosa a seconda di cosa preferiamo credere.

Se invece valutiamo questa Scrittura, come le altre, nell’insieme del canone e del resoconto biblico, allora non è difficile da capire che Maria, la madre di Gesù, non c’entri assolutamente nulla né abbia alcuna parte speciale nell’apocalisse.

Noi non mischiamo la tradizione umana con la Scrittura – confronta Matteo 15:6-8

Non confondiamo sacro con profano.

La Bibbia è Parola di Dio, verace ed imperitura mentre la tradizione umana è solo immagine, boria, vanità, ed essa sparirà insieme al resto del mondo satanico – Isaia 40:6-8; 1 Giovanni 2:15-17

Una volta tolte tradizioni e pregiudizi che impongono interpretazioni fasulle e senza un minimo di logica, si capirà che…

La donna è Israele.


La Donna di Apocalisse non è la madonna nè la religione. E' Israele purificato, radunato e ricostituito


Non è “la chiesa” o cosa distinta da Israele

Una parte delle religioni protestanti comunque dirà che questa donna rappresenti la “chiesa” oppure, al contrario, che rappresenti sì Israele ma visto come una cosa a parte rispetto a loro.

Ma ovviamente anche queste credenze sono false: esse sono il frutto dell’aver eliminato o messo da parte Israele, che è parte fondamentale di tutto il canone biblico.

Israele, come abbiamo visto, non è mai stato rigettato e Dio non ha mai avuto due popoli sulla terra.

Un eventuale nuovo patto o patto aggiuntivo sarebbe stato stipulato sempre con loro – leggi Luca 22:28-30

Inoltre non sarebbe stato minimamente logico che i sudditi del Regno sarebbero stati ebrei mentre i re e i sacerdoti sarebbero stati dei perfetti estranei.

Dal momento che il Signore Gesù stipulò un nuovo patto, quello relativo al Regno, è lecito parlare di due gruppi ma di certo non è lecito parlare di due popoli – confronta Giovanni 10:16

Le altre pecore di cui Gesù parlò e che avrebbe condotto a suo tempo, erano sì pagani delle nazioni ma sempre ebrei.

Egli disse ai suoi apostoli “Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele” – Matteo 19:28; vedi anche Amos 3:1, 2

Se non filtriamo questa dichiarazione chiarissima con qualche condizionamento religioso il messaggio è chiaro: gli apostoli, ebrei, si sarebbero seduti su troni per giudicare le dodici tribù di Israele… ovvero il popolo di Dio, l’unico e vero.

Quindi è assolutamente scontato concludere che qualsiasi re o sacerdote celeste sarebbe stato scelto tra quell’unico popolo.

L’apostolo Paolo disse “se appartenete a Cristo, siete realmente seme di Abraamo, eredi secondo la promessa” ed è molto facile interpretare questa espressione come se egli avesse voluto dire “anche se non siete letteralmente seme di Abraamo sarete adottati come seme di Abraamo se avrete fede” ma purtroppo per loro egli volle dire proprio il contrario.

Non c’era più né giudeo né greco, ovvero non era più il caso di prestare attenzione a queste distinzioni dal momento che tutti avevano la medesima speranza ma la cosa importante da capire era che se erano stati scelti dal Signore questa era la prova che essi fossero figli di Abraamo.

Essi, i pagani aggiunti alla congregazione cristiana, avevano senz’altro perso e dimenticato le loro origini, ma se Cristo li aveva presi, scelti, allora era evidente che essi non fossero persone casuali: erano seme di Abraamo.

Questo rientra nella logica della parte conclusiva dove egli dice “siete gli eredi della promessa”… diversamente avrebbe detto “entrerete comunque nella promessa”… cioè, vi entrerete anche se non siete seme di Abraamo.

Gesù disse “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” – Giovanni 14:6

Quindi queste persone furono attirate, prese dal Signore. Non arrivarono casualmente.

Gesù non scelse delle persone casuali.

E perché il Signore prese quelle persone?

Perché essi erano le pecore perdute della casa di Israele: le pecore che non erano di quell’ovile, ovvero la nazione di Israele, in quanto dispersi oltre settecento anni prima – leggi Romani 11: 25-27; Efesini 3:1-13; Apocalisse 10: 5-7

Quindi c’è una parte celeste e una parte terrena, sì, ma c’è un solo Israele.

I primi furono raccolti proprio dalla nazione di Israele (i giudei, i primi discepoli) e altri furono successivamente radunati dalle nazioni ma vennero tutti da Israele… ovvero dalla discendenza di Israele.

Erano seme di Abraamo.

Enfatizzare le distinzioni che passerebbero tra una donna e l’altra, tra una speranza e l'altra, è funzionale alle religioni autoreferenziali e disapprovate da Dio.

La “chiesa” sono dunque i futuri re e sacerdoti, tutti israeliti, destinati alla risurrezione o glorificazione al suono della settima tromba, mentre i secondi sono la parte terrena dell’unico popolo di Dio, quello che vivrà sulla terra durante il regno millenario.

Ciò non cambia il fatto che è tutto, solo ed esclusivamente Israele. 

La donna di Apocalisse capitolo 12 è dunque quell’Israele che vivrà sulla terra.

 

Non è una fantomatica “organizzazione celeste”

Qualcuno insegna che questa donna sia una fantomatica organizzazione celeste oppure mista, celeste e terrena (indicando se stessi come parte di questa).

Oppure la dirigenza della propria chiesa.

Questa è l’ennesima interpretazione di parte e confusionaria.

Che questa donna sia Israele inteso proprio come Israele lo si capisce dalla descrizione che ne viene fatta.

Essa ha una corona con dodici stelle le quali raffigurano le dodici tribù di Israele: questo significa che ha autorità sopra le stesse.

È vestita di sole ed ha la luna sotto i suoi piedi… e questo a cosa ci riporta se non al sogno profetico fatto da Giuseppe il quale si avverò diversi anni dopo? - confronta Genesi 37:9-10 con Genesi 44:14; 50:18

Giuseppe ebbe il grande privilegio e incarico di salvare tutti i suoi fratelli dalla carestia, ovvero i figli di Israele.

Li radunò e li salvò: una cosa simile accadrà nel tempo della fine.

Nessuna “organizzazione celeste” o religione ha parte in tutto ciò: la donna è semplicemente Israele radunato, salvato.


Perché compare apparentemente dal nulla e all’improvviso?

Se la donna di Apocalisse capitolo 12 è Israele, perché dunque non si parla di lei fin dall’inizio?

Perché compare, apparentemente dal nulla, soltanto al capitolo 12?

Israele resta Israele ovvero i figli di Abraamo, della linea di Isacco e poi Giacobbe, restano legati da un patto eterno.

Comunque il popolo si sviò molte volte e con la conquista del regno settentrionale da parte degli Assiri una grossa parte di questo popolo si disperse tra le nazioni adorando dei di legno e di pietra – Deuteronomio 28:36, 37

La vergine figlia di Sion, ovvero la donna originale nata nel deserto, non solo si era ormai gravemente sviata ma si era divisa in due fazioni.

In un certo senso si poté dire che divennero due, entrambe traviate, di certo non restarono “vergini” – Ezechiele capitolo 22

Sarebbe ovviamente arrivato il momento in cui il regno settentrionale di Israele sarebbe stato radunato per la terra promessa esattamente come era già avvenuto per il regno meridionale.

Quando ciò accadrà essi, come gli stessi giudei, si dovranno ripulire dalle pratiche religiose imparate lontano da casa.

Questo ovviamente vale per entrambi i regni in quanto gli stessi giudei sono ben lontani dall’aver mantenuto il sano insegnamento ma possiamo immaginare in che condizioni saranno tutti coloro che hanno dimenticato le loro origini e sono dispersi in un mondo governato dalla falsa religione da 2700 anni!

Ovviamente dovranno ripulirsi profondamente, completamente, per tornare ad essere accetti a Dio – 2 Corinti 6:14-18

A parte i futuri re e sacerdoti celesti raccolti prima (e purificati tramite la prima parte della grande tribolazione) un primo e parziale risveglio della parte terrena del popolo di Dio l’abbiamo visto con le locuste – Apocalisse 9: 1-11

La donna, però, ancora non è formata.

Comunque i due testimoni vestiti di sacco, che predicheranno in Israele, rappresenteranno proprio le due case di Israele che dovranno, da lì a poco, tornare ad essere una cosa sola – confronta Ezechiele 37:9-23;

Ovviamente rappresentare non significa raffigurare: essi sono davvero due, vengono uccisi davvero e risuscitano davvero... e non sono i fondatori di questa o quell’altra religione. Essi saranno ebrei e predicheranno, pieni di spirito santo, proprio in Israele.

Evidentemente è in quel periodo che si forma la classe dirigente del popolo, coloro che prenderanno, da lì a pochi anni, il posto dell’abusiva prostituta.

Alla morte e risurrezione dei due testimoni o poco dopo, la nuova dirigenza di Israele è pronta a prendere il posto della prostituta ma prima dovrà fuggire nel deserto, dove troverà protezione per 1260 giorni – Apocalisse 12:6; 14

Ecco perché la Donna compare dal “nulla”: essa non è più esistita per migliaia di anni ma nel tempo della fine, dopo la predicazione dei due testimoni, sarà riformata – Isaia 52:1-3

Per la prima volta dopo migliaia di anni, sarà di nuovo presente tutta la rappresentanza di Israele e sarà approvata come i primi tempi.

Non solo… ma verso la fine dei tre anni e mezzo di protezione nel deserto essa vedrà arrivare un gran numero di figli, talmente tanti da stupirsi – Isaia 54:1-8; 60:4-10

Una volta purificati nel deserto si dirigeranno tutti insieme verso la terra promessa.

L’epilogo ormai lo conosciamo.

Questa donna, la vergine figlia di Sion, la dirigenza di Israele ricostituito nel deserto insieme ai suoi numerosi figli, prenderà il posto dell’abusiva prostituta.

Dove saremo noi?



Link utili citati in questo articolo

ILRIPRISTINO DELLA VERA ADORAZIONE: COME? DA CHI? (1 parte)

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Che messaggio predicheranno i due testimoni vestiti di sacco?

 L'articolo successivo, che parlerà di Maria come modello di coise future, si trova in questo link: Israele e la vergine Maria: un dramma profetico importante 

Questo articolo, scritto in origine il 17 maggio 2017, è stato rifatto completamente oggi, il 9 agosto 2023


Commenti

  1. Questo articolo appare come il sigillo finale sul disegno di Dio. Complimenti!

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